Vendita in dropshipping. Aspetti legali
Cos’è la vendita in dropshipping?
Si tratta di un processo di vendita in base al quale il venditore si attiva per procurarsi il bene soltanto dopo aver ricevuto l’ordine di acquisto da parte del cliente. Oggi cercherò di evidenziare alcune criticità legali relative ad un sistema di vendita particolarmente diffuso e che presenta indubbi vantaggi per chi intende avviare un e-commerce, soprattutto per via dei costi minimi di avvio dell’attività.
Quali sono i principali rischi nella vendita in dropshipping?
Segue un elenco delle principali criticità riscontrate delle attività istruttorie dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
- Disallineamento tra i prodotti dichiarati immediatamente disponibili sul Sito, da un lato, e quelli in effettiva giacenza nei magazzini. Tale disallineamento può portare ad una serie di ordini inevasi o comunque a ritardi considerevoli nei tempi di consegna della merce. Quindi non bisogna mai dichiarare i prodotti come immediatamente disponibili. Tale condotta può indurre in errore i consumatori spingendoli a prendere una decisione commerciale che altrimenti non avrebbero mai preso, ovvero a concludere un acquisto nella convinzione di ricevere i prodotti in tempi brevi. Si tratta di una condotta sleale sanzionata dal codice del consumo.
- Spesso i consumatori, a causa dei ritardi nella consegna, chiedono la risoluzione del contratto e l’immediato rimborso delle somme corrisposte mentre il venditore, per tutta risposta, ritarda il rimborso dilatando la restituzione degli importi. Ricordiamo infatti che in caso di risoluzione per inadempimento del professionista, quest’ultimo deve restituire immediatamente al consumatore le somme versate all’atto dell’acquisto altrimenti siamo in presenza di una violazione dell’art. 61 del Codice del Consumo.
- I consumatori riscontrano spesso ostacoli all’esercizio del diritto di recesso. Il diritto di recesso può essere esercitato fino a 14 giorni dalla data di ricevimento della merce.
Quali sanzioni rischia il Venditore?
In presenza di una pluralità di condotte dotate di autonomia strutturale e funzionale, ascritte alla responsabilità dei professionisti, si applica il criterio del cumulo materiale delle sanzioni. In pratica significa che viene applicata la somma delle sanzioni prevista per le singole violazioni commesse. In caso di pratiche commerciali scorrette, la sanzione pecuniaria va da un minimo di euro 5.000 ad un massimo di euro 5.000.000, tenuto conto della gravità e della durata della violazione.