Come chiedere la rimozione di notizie che ti riguardano
Dopo aver inserito i tuoi dati su Google ti sei accorto che il famoso motore di ricerca ha memorizzato molte informazioni sul tuo passato?
Cercando il proprio nome su Google spesso ci si imbatte in risultati di ricerca negativi, notizie false o dati che non si immaginava potessero essere pubblicamente accessibili a chiunque. La prima cosa che viene in mente è come ottenere la cancellazione dei dati personali dal web. Si tratta di vicende del passato, fatti di cronaca o più in generale informazioni di molti anni fa’ e che a distanza di tempo continuano a circolare sul web. Il riemergere di fatti e notizie associate al proprio nome e che si pensava ormai superati possono provocare uno stato di grande agitazione e stress. Forte è il timore che la facile reperibilità sul web di notizie negative sul proprio conto possa compromettere rapporti d’affari, nuove opportunità lavorative oppure provocare forte imbarazzo nelle relazioni con parenti ed amici.
Cosa si può fare per ottenere la rimozione di contenuti indesiderati dal web e bloccare la diffusione di notizie pregiudizievoli?
È fondamentale agire tempestivamente per riprendere il controllo dei propri dati personali, bloccando la diffusione di informazioni e notizie pregiudizievoli. Per prima cosa occorre verificare se l’interessato abbia diritto a che l’informazione riguardante la sua persona non venga più, allo stato attuale, per il tempo decorso, collegata al suo nome da un elenco di risultati che appare a seguito di una ricerca effettuata a partire dal suo nome. Tale verifica prende in considerazione una serie di criteri. Il diritto all’oblio non è un diritto assoluto ma deve sempre essere bilanciato con l’interesse del pubblico alla conoscibilità della notizia, con il diritto di cronaca e l’interesse economico del motore di ricerca.
Quali sono i criteri da prendere in considerazione nel bilanciamento di interessi?
Uno dei criteri è il ruolo del soggetto di cui si chiede la tutela ed in particolare se riveste un ruolo nella vita pubblica. Un altro criterio attiene alla tipologia di informazioni pubblicate. Occorre anche considerare il tempo trascorso dai fatti ovvero se le notizie pubblicate sono risalenti nel tempo oppure si tratta di vicende recenti.
Cosa fare in concreto per ottenere la rimozione di contenuti indesiderati?
Il primo passo è chiedere la deindicizzazione dei dati a Google. La deindicizzazione consiste nella cancellazione dei dati personali dai risultati di ricerca di Google a partire dal proprio nome e cognome. Questo il link per procedere con la richiesta LINK CANCELLAZIONE. E’ altresì possibile rivolgersi al gestore della pagina internet su cui sono state pubblicate le informazioni di cui si chiede la rimozione: giornale, blog, social network.
Attenzione: è importante che una eventuale richiesta venga formulata correttamente, altrimenti si rischia il rigetto dell’istanza e l’impossibilità di inviare una nuova richiesta o di chiedere un nuovo esame. Per questo se vuoi chiedere l’assistenza di un avvocato esperto in diritto all’oblio e nella rimozione di informazioni personali dai motori di ricerca, ti invitiamo a contattarci.
Quando il diritto all’oblio può subire una compressione a favore del diritto di cronaca?
Secondo Cassazione civile sez. I – 20/03/2018, n. 6919, il diritto all’oblio può subire una compressione, a favore dell’ugualmente fondamentale diritto di cronaca, solo in presenza dei seguenti presupposti:
- contributo arrecato dalla diffusione dell’immagine o della notizia ad un dibattito di interesse pubblico;
- interesse effettivo ed attuale alla diffusione dell’immagine o della notizia;
- elevato grado di notorietà del soggetto rappresentato, per la peculiare posizione rivestita nella vita pubblica del Paese;
- modalità impiegate per ottenere e dare l’informazione, che deve essere veritiera, diffusa in modo non eccedente lo scopo informativo, nell’interesse del pubblico, e scevra da insinuazioni o considerazioni personali;
- la preventiva informazione circa la pubblicazione o trasmissione della notizia o dell’immagine a distanza di tempo, in modo da consentire il diritto di replica prima della sua divulgazione al pubblico.