Diritto di recesso e tutela dei consumatori
Il diritto di recesso nel commercio elettronico e tutela dei consumatori nei contratti a distanza.
Il Codice del Consumo (Decreto legislativo, 06/09/2005 n° 206) riconosce il diritto di recesso nel commercio elettronico a tutte le persone fisiche che agiscono, nell’ambito di un rapporto di consumo con un professionista, per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta.
La disciplina del diritto di recesso nel commercio elettronico
Il diritto di recesso viene disciplinato all’articolo 52 del Codice del Consumo.
Quando trova applicazione il diritto di recesso o ripensamento?
Esso trova applicazione ai contratti stipulati a distanza. Si tratta dei contratti di e-commerce che vengono conclusi tramite strumenti di comunicazione a distanza come i siti web.
Cosa prevedere il diritto di recesso?
Prevede la possibilità che il consumatore annulli il proprio acquisto entro 14 giorni dal ricevimento del prodotto oppure nel caso di acquisto di servizi entro 14 giorni dalla data di conclusione del contratto. Non è necessario addurre alcuna motivazione.
Un mio cliente ha acquistato un prodotto ed ora mi chiede di restituirlo senza un motivo particolare. Sono tenuto ad accettare la restituzione?
Se un vostro cliente ha acquistato un prodotto dal vostro sito potrà annullare l’acquisto purché non siano trascorsi 14 giorni dalla consegna. Ne ha diritto, anche se avesse semplicemente cambiato idea. Nell’ipotesi di recesso il cliente sarà tenuto a restituire la merce mentre voi dovrete restituire l’importo ricevuto. In alcuni casi tuttavia è possibile escludere il diritto di recesso, purché il consumatore sia stato debitamente informato.
Devo restituire il corrispettivo prima di ricevere il bene?
Il Codice del Consumo prevede che il professionista debba rimborsare tutti i pagamenti ricevuti dal consumatore, eventualmente comprensivi delle spese di consegna, senza indebito ritardo e comunque entro quattordici giorni dal giorno in cui è informato della decisione del consumatore di recedere dal contratto. Tuttavia, nell’ipotesi in cui non abbiate proposto di ritirare la merce presso il domicilio del consumatore, prima di rimborsare l’importo potrete chiedere a quest’ultimo di dimostrare l’avvenuta spedizione della merce, attraverso la ricevuta di spedizione. Nel caso in cui il consumatore non sia in grado di dimostrare l’avvenuta spedizione, potrete attendere di ricevere la merce prima di riaccreditare al cliente l’importo da questi corrisposto.
A chi spetta pagare i costi di restituzione della merce?
La regola generale è che debba essere il consumatore a restituire i beni al professionista direttamente o tramite un terzo autorizzato dal professionista a ricevere i beni, senza indebito ritardo e in ogni caso entro quattordici giorni dalla data in cui ha comunicato al professionista la sua decisione di recedere dal contratto. Il consumatore è tenuto a sostenere i costi diretti di restituzione del bene, ovvero le spese di spedizione. Questo principio generale ha alcune eccezioni. Nel caso in cui abbiate omesso di informare il consumatore del fatto che i costi diretti di restituzione del bene saranno a suo carico, dovrete sostenere voi tale costo. Il consiglio quindi è di fare attenzione a cosa avete previsto nelle condizioni di vendita del vostro ecommerce.
Ho dimenticato di prevedere il diritto di recesso nel contratto di e-commerce, quali sono le conseguenze?
Nel caso abbiate dimenticato di fornire ai vostri clienti le corrette informazioni sul diritto di recesso prima della conclusione dell’ordine, il periodo di recesso terminerà dodici mesi dopo la fine del periodo di recesso iniziale (14 giorni dal giorno di conclusione del contratto per i servizi o di 14 giorni dal ricevimento della merce per i prodotti).
Ci sono delle eccezioni?
Vi sono alcuni casi in cui il recesso non trova applicazione, è però dovere del venditore specificarlo comunque nel contratto. Si tratta di un obbligo informativo precontrattuale. Le eccezioni al diritto di recesso di seguito riportate sono elencate all’articolo 59 del Codice del Consumo. http://www.codicedelconsumo.it/parte-iii-artt-33-101/